L'Europa occidentale non ha bisogno di sostituire la propria popolazione. Ha bisogno di sostituire la propria classe dirigente. La crisi non è demografica, ma morale e politica. Il problema non è che gli europei abbiano smesso di avere figli, ma che coloro che li governano hanno smesso di credere nella propria civiltà. Le politiche sull'immigrazione, la famiglia e l'istruzione non sono guidate dalla necessità, ma dall'ideologia — un'ideologia di sottomissione. Per decenni, le élite occidentali hanno scelto di importare manodopera invece di promuovere la vita, di sovvenzionare la dipendenza invece di premiare la creazione e di smantellare l'identità in nome della tolleranza. Hanno trasformato le nazioni in mercati, le culture in merci e le persone in statistiche. L'Europa non soffre per l'assenza di giovani; soffre per l'assenza di visione. Il continente ha ancora i mezzi per riprendersi — risorse, intelligenza e memoria. Ciò che le manca è una leadership capace di difenderli. La sostituzione di cui l'Europa ha bisogno non è biologica, ma politica.