Herasight ha stabilito un nuovo standard nella previsione genetica del diabete di tipo 1. Il T1D si colloca al confine tra PGT-M (per disturbi a gene singolo) e PGT-P (per poligenico). C'è un contributo sproporzionato da alleli di rischio nella regione HLA, quindi nelle famiglie con un genitore che porta un singolo allele di rischio (a volte anche affetto da T1D), c'è molta variazione nel rischio di T1D tra embrioni/figli. Tuttavia, a differenza della maggior parte dei disturbi a gene singolo, c'è anche un sostanziale componente poligenico che influisce sul rischio di T1D. Questo richiede un approccio che combina l'analisi degli alleli di rischio HLA (più difficile da genotipizzare rispetto alle regioni genomiche tipiche utilizzate nei punteggi poligenici) insieme alla previsione poligenica dal resto del genoma per massimizzare l'accuratezza della previsione genetica. Questo è l'approccio che Herasight ha ottimizzato, risultando in un predittore genetico che può ridurre drasticamente il rischio di T1D in famiglie con genitori affetti o che portano un allele di rischio HLA. Poiché il PGT-M non è considerato così controverso ma il PGT-P lo è, coloro che si oppongono al PGT-P per il diabete di tipo 2 si opporrebbero anche a questo approccio di screening nelle famiglie ad alto rischio di T1D? La malattia di Alzheimer si colloca anch'essa a questo confine con un contributo sproporzionato dal locus APOE combinato con un effetto poligenico dal resto del genoma. È moralmente e scientificamente così diverso utilizzare un punteggio poligenico insieme al genotipo APOE rispetto a semplicemente effettuare uno screening basato sul genotipo APOE?